Di Cristina Casella
Doverosa la revisione del processo per la morte di Chiara Poggi, uccisa nella sua villetta di Garlasco il 13 Agosto del 2007. L’istanza è stata presentata dalla difesa di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima ed unico indagato per il delitto.
Nonostante la Cassazione abbia da tempo posto la parola fine sull’intero processo, condannando Stasi in via definitiva a 16 anni di reclusione, una possibile riapertura – oggi – non sembra poi così lontana.
Siamo convinti che la sentenza emessa un anno fa sia un’ingiustizia, così abbiamo affidato ad un’agenzia investigativa l’incarico di rianalizzare le indagini svolte dalla procura.”
Con queste parole, Fabio Giarda, storico difensore di Stasi, ha spiegato l’avvio di nuove indagini durante una conferenza stampa tenutasi presso il Palazzo di Giustizia di Milano. Le nuove ricerche hanno evidenziato la presenza di un DNA maschile sotto le unghie di Chiara. Un profilo genetico diverso da quello di Alberto Stasi e riconducibile ad una persona che vive nei pressi di Garlasco.
Nome e volto non tarderanno ad arrivare.
Quelle tracce biologiche appartengono ad Andrea Sempio, un amico del fratello della Poggi. Il giovane, all’epoca dei fatti, venne interrogato. Agli inquirenti fornì un solido alibi che oggi, dopo un attento riesame, sembrerebbe vacillare. Il ragazzo, infatti, esibì lo scontrino di un parcheggio soltanto quando venne convocato in caserma per una seconda volta, a distanza di un anno dal primo interrogatorio.
Perché conservare lo scontrino per tutto quel tempo e non esibirlo sin da subito?
La nascita di questi nuovi quesiti e la relativa revisione del caso si devono a Pasquale Linarello, il genetista che ha scovato il DNA di Sempio comparandolo con quello di Chiara.
Ho confrontato i dati relativi alla perizia sulle unghie della vittima, che erano stati trascurati, con il profilo genetico che era stato estrapolato da un altro laboratorio. Un’agenzia investigativa milanese voleva che eseguissi una comparazione con un profilo raccolto dal cucchiaino e dalla bottiglietta che un altro laboratorio aveva già analizzato. I due profili del cromosoma Y sono identici. Ciò non è un dato conclusivo, ma un nuovo punto di partenza”.
La clamorosa notizia non è stata ben accolta dai familiari della povera Chiara, per i quali l’unico colpevole rimane Alberto Stasi. I difensori di Stasi, però, tengono a sottolineare che l’obiettivo non è solo quello di far scarcerare Alberto, ma anche arrivare alla verità.
Oltre alla prova scientifica, tra l’altro, Andrea Sempio sarebbe in possesso di una bicicletta simile a quella vista dai testimoni davanti alla villetta dei Poggi. Su questo tema, il nuovo indagato, ha fornito spiegazioni che non convincono gli inquirenti.
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