
Con la condanna, da un minimo di 20 anni fino all’ergastolo, si chiude il processo a Mark Chapman che nel dicembre del 1980 ha ucciso il cantante John Lennon. Sconto di cinque anni sulla pena massima, per essersi riconosciuto colpevole, e dopo 20 anni potrà chiedere la libertà sulla parola.
Ossessionato dai Beatles e da John Lennon, al punto tale da sposare un anno prima una donna americana di origine giapponese – Gloria Hiroko Abe – che gli ricordava Yōko Ono. Col tempo l’uomo si convince che Lennon ha tradito gli ideali della sua generazione, decidendo di punirlo. Lo uccide l’8 dicembre 1980 con quattro colpi di pistola, uno dei quali gli trapassa l’aorta. Trasportato d’urgenza al Roosevelt Hospital, John viene dichiarato morto alle 23:15.
Dopo aver sparato, l’uomo rimane impassibile sulla scena del crimine e tira fuori la sua copia de “Il giovane Holden” che legge fino all’arrivo della polizia. Chapman viene accusato di omicidio di secondo grado e condannato alla reclusione da un minimo di 20 anni al massimo dell’ergastolo. Nel 2000, scontato il minimo della pena, si vede rifiutare la richiesta di scarcerazione sulla parola.
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