
Di Nunzia Procida
Le trasgressioni che mettono in atto i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni sono state analizzate dal Moige – Movimento Italiano Genitori, con una ricerca dal titolo Venduti ai minori, che aveva lo scopo di indagare le credenze, i comportamenti e gli atteggiamenti dei minori nei confronti di alcune aree tematiche come il consumo di alcol, il fumo, l’utilizzo di cannabis, il gioco d’azzardo, la pornografia e i videogiochi +18 perché contenenti esplicite situazioni di violenza. Come osserva il direttore generale del Moige, Antonio Affinita:
I dati rilevati sono molto gravi e preoccupanti e fanno emergere un grande pericolo per la tutela dei nostri figli. Occorre ripensare e ridefinire il sistema di sanzioni, controlli, punizioni. L’impegno a proteggere i minori non può essere confinato solo in famiglia, ma riguarda tutti coloro che producono […] prodotti nocivi ai minori. [Queste persone] devono attivarsi fattivamente per garantire che non vadano a finire nelle mani dei nostri figli.
Affinita si rivolge, in altre parole, ai venditori. Dall’indagine è emerso infatti che pub, discoteche e bar sono i principali luoghi di accesso all’alcol per i più giovani (64%): i venditori non sembrano essere particolarmente attenti al rispetto della normativa sulla tutela dei minori, ovvero la legge n.189 dell’8 novembre 2012, comunemente conosciuta come Decreto Balduzzi. La legge n.189, all’articolo 7 comma 3-bis, dispone che:
Chiunque vende bevande alcoliche ha l’obbligo di chiedere all’acquirente, all’atto dell’acquisto, l’esibizione di un documento di identità, tranne che nei casi in cui la maggiore età dell’acquirente sia manifesta.
Dalla ricerca si è scoperto, però, che il 48% dei venditori di alcolici continua a somministrare alcol a minori anche quando questi si presentano ubriachi. La legge su citata vieta anche l’accesso al tabacco per i minori di anni 18. Lo studio rivela che il 40% del tabacco ai minori viene venduto nelle tabaccherie, il 15% dai distributori automatici che non richiedono la tessera sanitaria. Il 78% dei negozi che vendono sigarette elettroniche ha venduto ricariche di nicotina a minori senza verificarne l’età.
In 7 cannabis shop su 10 è stato venduto a minorenni un prodotto da collezione non adatto alla combustione senza però fornire a questi indicazioni relative all’uso dello stesso. Dalla medesima indagine è emerso che, per quanto riguarda la cannabis light (THC inferiore allo 0,2% ma è permessa un’oscillazione fino allo 0,6%), solo il 27% dei ragazzi conosce la norma che ne regolarizza la vendita e l’utilizzo (Legge 2 dicembre 2016, n. 242) e sa che si tratta di un prodotto non adatto alla combustione (quindi ad essere fumato) e vietato ai minorenni.
Rispetto al gioco d’azzardo, solo al 38% dei minori è stato chiesto almeno una volta un documento per verificarne l’età e, in un caso su due, il venditore ha accettato comunque la giocata. Alla domanda su come abbiano conosciuto il gioco d’azzardo, il 45% del campione dice di aver visto una pubblicità in televisione.
Tre adolescenti su quattro affermano di non avere alcun “parental control” sui proprio device (smartphone, PC, tv,), potendo accedere così a siti porno, al gioco d’azzardo online e a videogiochi vietati ai minori. A questo si aggiunge che il 56% dei venditori cede ai ragazzi videogiochi dal contenuto adatto al solo pubblico maggiorenne. Osserva, giustamente, la senatrice Licia Ronzulli, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza :
L’indagine del Moige apre uno squarcio molto ampio e decisamente preoccupante ed evidenzia la necessità di agire con urgenza per la tutela dei minori, rilanciando anche il tema dei controlli. Occorrono interventi normativi più stringenti verso chi compie atti così miserabili verso un minore.
Ciascuno di noi può, anzi, ha il dovere di salvaguardare i minori: sul sito del Moige (www.moige.it/segnalazione) è possibile segnalare una situazione di illegalità e/o pericolo sui minori. Le aree da questo individuate sono: alcol, bullismo, droga, fumo, gioco d’azzardo, pedofilia, televisione violenta, videogiochi violenti.

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