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La Mattanza di Amityville tra mito e realtà

18 Giugno 2016 da Webmaster Lascia un commento

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Di Lara Vanni

Spesso le storie che riguardano le cosiddette “case infestate” vengono inventate in modo tale da poter dare una spiegazione al loro abbandono o per aumentarne fascino e mistero per questioni di profitto economico. In alcuni posti, però, sono avvenuti davvero fatti così raccapriccianti che sarebbe impensabile per chiunque metterci piede.

Il 14 Novembre 1974 la piccola cittadina di Amityville, situata a Long Island nello Stato di New York, viene scossa da una notizia terribile: nella notte al 112 Ocean Avenue, Ronald De Feo Junior, a soli 23 anni, con un fucile da caccia cal. 35, ha ucciso tutta la sua famiglia: padre, madre, due fratelli e due sorelle.

Secondo i rapporti della polizia, sono ravvisabili in questo delitto tratti sadici, appartenenti ad una mente malata. Probabilmente i familiari sono stati narcotizzati, prima di andare a dormire. Ogni membro della famiglia è stato assassinato mentre era steso a faccia in giù, appoggiato sulle braccia incrociate e tutti sono stati colpiti alla schiena; solo la madre è stata colpita alla testa. De Feo, dopo essere stato catturato, ha affermato di aver sentito una voce demoniaca che gli ordinava di commettere il massacro.

Il processo comincia il 14 Ottobre 1975. William Weber, avvocato di De Feo, cerca attraverso diverse analisi psichiatriche di puntare all’infermità mentale del suo cliente. Gli esperti affermano che, in effetti, Ronald soffre di diversi disturbi psichici, dovuti anche alla dipendenza da droghe quali LSD ed eroina, ma che, nonostante ciò, risulta essere in grado di valutare perfettamente le sue azioni. Il processo si conclude con la condanna dell’uomo, accusato di omicidio colposo plurimo, a 25 anni per ogni omicidio commesso, da scontare in un carcere di massima sicurezza a New York.

Ma questo è solo il primo degli eventi inspiegabili avvenuti in quella casa. Nel dicembre del 1975, in quella stessa casa arriva la famiglia Lutz, George e Kathy con i loro tre figli: Daniel, Khris e Missy. La prima cosa che fanno i Lutz è quella di chiamare il prete Ralph Pecoraro per fargli benedire l’abitazione, ma quando arriva il religioso sente una voce rauca provenire dal piano superiore che gli intima di andarsene.

La famiglia Lutz

Le cose peggiorano: i Lutz affermano di sentire odori sgradevoli, rumori strani, ma anche di vedere macchie misteriose che compaiono e scompaiono sulle pareti, mosche alle finestre e sussurri. Inoltre, George comincia ad assumere atteggiamenti particolari: trascorre ore davanti al camino, dicendo di sentire sempre freddo; smette di prendersi cura della famiglia, non curando più nemmeno la sua igiene e il suo aspetto; ogni notte si sveglia alle 3:15, la stessa ora in cui era stata commessa la mattanza. La moglie stessa afferma che il marito, da quando si sono trasferiti in quella casa, è diventato sempre più aggressivo. Ma non finisce qui: la piccola Missy afferma che, in quell’abitazione, c’è una bambina di nome Jodie con la quale parla spesso. La mamma comincia ad avere incubi sempre più frequenti, visioni orribili degli omicidi avvenuti poco meno di un anno prima in quel posto.

I Lutz abbandonano l’abitazione dopo circa 28 giorni. Ricevono molte attenzioni dalla stampa, vengono invitati da radio e televisioni e, dopo i loro racconti, la casa attira l’interesse di molti ricercatori dell’occulto, spiritisti, medium e sensitivi. Ed e Lorraine Warren, esperti demonologi, cercano di dare una spiegazione al fatto che quella casa fosse infestata da presenze così aggressive: la dimora si trova dove un tempo sorgeva un antico sanatorio indiano, dove i malati venivano abbandonati quando erano vicini alla morte; altra ipotesi riguarda il fatto che il terreno appartenesse a John Ketchum, uno stregone che era riuscito a sfuggire alla condanna durante il “Processo alle Streghe di Salem” e che, su quella terra, avesse continuato a praticare riti esoterici.

Non passa molto tempo che la stampa accusa i Lutz di essersi inventati la storia: si viene a sapere, infatti, che William Weber e George Lutz si conoscevano dai tempi del college. Secondo la ricostruzione mediatica, Weber avrebbe pagato i Lutz perché vivessero in quella casa, in modo da convincere tutti che fosse infestata da presenze paranormali: in questo modo avrebbe potuto dimostrare che il suo cliente, De Feo, al tempo degli omicidi, fosse posseduto da uno di questi demoni.

Ancora oggi, non ci è dato di sapere se i fatti accaduti alla famiglia Lutz siano veri o inventati, ma da allora molti occultisti hanno continuato a indagare, scattando anche fotografie al luogo: una di queste è stata scattata da Gene Campbell e, con immensa sorpresa, ritrae probabilmente John Matthew De Feo, il più piccolo ucciso durante quella tragica notte, o almeno il suo fantasma.

La foto scattata da Gene Campbell

Se questo articolo ha destato un poco della vostra curiosità, sappiate che la casa è in vendita ed è possibile averla per 1,15 milioni di dollari. Qualcuno è interessato?

Amityville House
© Riproduzione riservata

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