Di Beatrice Pecora
Aldo Semerari è stato un criminologo, psichiatra e politico italiano. Figura molto ambigua degli anni di piombo, i suoi propositi ideologico-criminali furono la causa del suo assassinio avvenuto il 1 aprile 1982. Fu ritrovato decapitato, all’interno della sua auto a Ottaviano.
Il Professore nero, come era soprannominato dalla stampa del tempo, propugnatore di teorie antisemite, dichiaratamente pagano e adoratore del Sole, venne arrestato per associazione sovversiva e per un presunto coinvolgimento nella strage di Bologna. Divenne un collaboratore del Sismi, Servizio Informazioni e Sicurezza Militare, e successivamente si iscrisse alla Loggia P2.
Come riferito dal pentito Fulvio Lucioli, componente di spicco della Banda della Magliana, Semerari era lo psichiatra di fiducia del gruppo criminale. Fu molto attivo politicamente, nel 1978 organizzò una serie di riunioni politiche nella villa del professor Fabio De Felice a Poggio Catino, durante le quali illustrava ai presenti la sua strategia eversiva basata sulla collaborazione fattiva tra estremismo di destra e malavita comune.
Scrisse trattati di criminologia e molti malavitosi lo contattarono per delle consulenze che dichiarassero la loro incapacità mentale così da essere scarcerati. Proprio un’errata mossa in ambito forense gli costò la vita.
Il 26 marzo del 1982 Aldo Semerari scomparve misteriosamente dall’Hotel Royal di Napoli, ove soggiornava da qualche tempo. Tre giorni dopo, arrivarono due telefonate alla redazione del quotidiano Il Mattino, che ne rivendicavano il sequestro. Il 1 aprile 1982, in viale Elena a Ottaviano, un passante notò uno strano liquido rossastro fuoriuscire dalla portiera di una Fiat 128, parcheggiata di fronte all’abitazione del camorrista Vincenzo Casillo, “braccio destro” del boss della NCO Raffaele Cutolo.
I carabinieri che intervennero sul posto notarono sul sedile anteriore, lato guida, una busta di plastica insanguinata contenente la testa mozzata del criminologo, tagliata con una sega, mentre il suo corpo fu rinvenuto nel bagagliaio dell’auto. Il responsabile dell’assassinio fu Umberto Ammaturo, boss della camorra, gran trafficante di droga sull’asse Napoli-Sud America, segnalato fra i trenta criminali più pericolosi d’Italia.
Il movente fu una delle perizie psichiatriche che Semerari prestò sia ad Ammaturo che al suo nemico Raffaele Cutolo. All’inizio la morte dello psichiatra sembrò il classico omicidio di stampo mafioso, simile a quello del Professor Giaccone a Palermo. L’unica differenza è che quest’ultimo fu vera vittima mentre Semerari una pedina in mano alla criminalità organizzata.
Gentile Sig. Canfora, grazie infinite per il prezioso contributo e per l’attenzione.