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Recensione: “La città dei vivi” di Nicola Lagioia

4 Agosto 2022 da Webmaster Lascia un commento

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Di Lara Vanni

Roma, città eterna, metropoli ricca di arte e storia, viene descritta in questo libro in modo dettagliato, come se fossimo all’interno di un taxi in giro per le sue strade: vengono sapientemente descritti pregi e difetti, luci e ombre. Nel testo emergono soprattutto le ombre di una vita sotterranea, segreta, difficile da confessare.

Con estrema facilità e con uno stile fluido e comprensibile, pagina dopo pagina, si dipana la storia di uno dei delitti più atroci avvenuti negli ultimi tempi, impresso, ormai, nella memoria di tutti. La vittima si chiamava Luca Varani che, nella notte tra il 3 e il 4 Marzo 2016, venne torturato per oltre due ore e infine ucciso da due ragazzi, Manuel Foffo e Marco Prato, in un delirio di alcol e cocaina. La storia e le nostre domande cominciano quando Manuel confessa al padre di aver ucciso una persona, di cui non sapeva neanche il nome: la confessione giunge durante il funerale dello zio.

Le vicende giudiziarie, i nomi, le circostanze sono facilmente rintracciabili sulle cronache dei vari giornali che hanno riportato la notizia in quel periodo, ma quello che è più interessante e coinvolgente (o meglio sconvolgente) è il viaggio in cui veniamo accompagnati dall’autore attraverso le testimonianze di amici, genitori, conoscenti, giornalisti e professionisti, sapientemente intrecciati in un susseguirsi di passato e presente, di interrogatori e ricordi.

Nel libro, adattissimo agli amanti della cronaca nera, si racconta di un dramma che si è consumato in una notte di follia e trasgressione, senza un preciso movente, ma con violenza inaudita. Rimaniamo travolti da un romanzo che ci fa comprendere come tutte le persone coinvolte siano vittime di una degenerazione di valori e di una mancanza di empatia nella società.

L’autore ci accompagna nelle loro vite attraverso atti giudiziari, testimonianze e interviste. Addirittura tramite i contenuti pubblicati su Facebook e i messaggi WhatsApp dei protagonisti di questa triste storia. Vengono descritte in modo semplice ma preciso le loro personalità, le loro debolezze, le loro preferenze sessuali e, in parte, i loro profili criminologici. Un processo pieno di orrore e di dolore viene trasformato in un romanzo che apparirebbe come un thriller se questa vicenda non fosse tremendamente vera e reale.

Romanzo di facile lettura e comprensione, caratterizzato, talvolta, dal linguaggio crudo, diretto ed esplicito della verità, delle parole degli stessi attori. Finito il libro, si rimane con la consapevolezza che il male può esistere ovunque, anche in due giovani della “Roma bene”, che una sera si sono incontrati desiderosi di provare il gusto di uccidere qualcuno. L’unica pecca di questo libro è che rimane costantemente e purtroppo in secondo piano la presenza delle vere vittime di questa agghiacciante vicenda: Luca, la sua dolce fidanzata Marta Gaia e i genitori, condannati alla vera “fine pena mai”.

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