La pena non serve – o non serve che secondariamente – a correggere il colpevole o ad intimidire i suoi possibili imitatori; da questo duplice punto di vista è giustamente dubbia, e in ogni caso mediocre. La sua vera funzione è di mantenere intatta la coesione sociale, conservando alla coscienza comune tutta la sua vitalità. Possiamo dire senza cadere nel paradosso che il castigo è destinato soprattutto ad agire sulle persone oneste; infatti, poiché serve a guarire le ferite inferte ai sentimenti collettivi, può adempiere a questa funzione soltanto dove questi sentimenti esistono, e nella misura in cui sono vivi.
Tratto dal libro di Émile Durkheim “La divisione del lavoro sociale”, 1893.
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