La balistica è un ramo della fisica meccanica che studia il moto dei proiettili. Essa si suddivide in:
- Balistica interna: studia i fenomeni a partire dall’innesco fino al momento in cui il proiettile esce fuori dalla canna;
- Balistica esterna: studia le traiettorie del proiettile e i fenomeni che ne influenzano il percorso;
- Balistica terminale: studia il comportamento del proiettile sino ad arrivare al bersaglio.
Possiamo dunque definire un’arma da fuoco come una macchina termica il cui lavoro s’incentra sull’energia cinetica che spinge fuori il proiettile lungo la canna. Quando il proiettile si sposta, infatti, si genera una quantità di calore che in parte viene trattenuto dalle pareti della canna stessa, mentre il resto si trasforma in energia cinetica.
Nel momento in cui avviene la deflagrazione della cartuccia, la pressione si esercita fino a quando il proiettile non si svincola dal bossolo per iniziare il suo percorso. Ovviamente non devono essere superate certe soglie, di conseguenza i valori della pressione devono fare in modo che la combustione si concluda all’interno della canna.
Più energia ha il proiettile, più sarà maggiore la capacità di penetrare protezioni, tessuti molli e ossa. Ciò che conta non è l’energia assoluta, ma quella che il proiettile riesce a cedere tenendo conto della sua stessa conformazione. La capacità di penetrazione, inoltre, deve essere tale da non far fuoriuscire il proiettile da corpo, oppure – ammesso ciò avvenga – di farlo uscire con un’energia residua minima.

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