
Di Vittorio Mangiameli
Si analizza il video delle dichiarazioni rilasciate da Rosa Bazzi al Criminologo Massimo Picozzi, autrice insieme al marito Olindo Romano della Strage di Erba. Le immagini sono state estrapolate dalla trasmissione Un giorno in pretura.
Si presenta innanzitutto la base “neutra” (Fig. 1) con cui comparare i successivi fotogrammi. In realtà, tale base comparativa risulta essere contaminata da alcune unità di azione (AU 4: leggero corrugamento delle sopracciglia; AU 55: testa lievemente inclinata a sx; AUs 25+26: labbra schiuse e mandibola abbassata).
Per una valutazione più precisa si consiglia vivamente di osservare il movimento nel suo “divenire”, utilizzando il link al video originale precedentemente fornito.
Fig. 1 – Base comparativa Rosa Bazzi
Rosa Bazzi dichiara di essere stata stuprata da Azouz Marzouk. In particolare, subito dopo l’affermazione: “Mi ha preso, mi ha afferrato per la schiena”, si osserva una strana reazione non verbale (Fig. 2). Il soggetto mette in atto una scrollata di spalle insieme alle unità di azione 15+17 (abbassamento degli angoli della bocca e innalzamento del mento), comportamenti che sono generalmente associabili ad una scarsa convinzione nei confronti di ciò che si sta affermando. Questa interpretazione è sostenuta anche dalla presenza dei seguenti Red Flag:
- Scuotimento della testa: incoerenza comunicativa tra il piano verbale e non verbale di comunicazione, si afferma qualcosa verbalmente che viene smentita attraverso una negazione non verbale;
- AU 12: sorriso beffardo che richiama l’ekmaniano piacere della beffa (https://www.scenacriminis.com/2015/03/20/il-piacere-della-beffa/);
- Posizione del mercante: testa in avanti verso l’interlocutore ed innalzamento dell’intera arcata sopraccigliare. E’ utilizzato, generalmente, quando si cerca di convincere la persona che si ha davanti e l’intento manipolatorio è evidenziato dal corpo del soggetto teso verso l’interlocutore;
- Blocco dell’occhio: le palpebre risultano chiuse per un intervallo di tempo superiore rispetto a un semplice Eye Blink. Si utilizza in maniera inconscia per allontanarsi fisicamente da un’affermazione considerata scomoda dal soggetto. Chiudere gli occhi in questo caso vuol dire “evitare di vedere” ciò che si sta affermando.
Fig. 2 – Min. 50.33.240
“Ho parlato con Olindo e ho detto mi dispiace…Basta!” Queste le parole di Rosa Bazzi che vogliono rimembrare l’istante in cui ha raccontato al marito dello stupro subito. Peccato che la fenomenologia fisica presentata (Fig. 3) sia assolutamente incoerente con un ricordo nefasto. Il soggetto presenta il corrugamento delle sopracciglia (AU 4) senza l’innalzamento della parte interna delle stesse (AU 1), movimento generalmente presente nel blocco 1+4 tipico della tristezza. Nella parte destra della bocca, invece, è estremamente evidente l’AU 12, un sorriso beffardo immediatamente nascosto dal movimento “salvifico” della mano.
Fig. 3 – Min. 50.54.120
Arriva, quindi, la fatidica domanda del Criminologo Picozzi:“Marzouk si è approfittato di lei?”.
La donna risponde in maniera affermativa, ma la fenomenologia fisica è tutt’altro che convincente (Fig. 4). Se precedentemente la testa tendeva verso l’interlocutore per convincerlo, in questo momento è ritirata indietro quasi per nascondersi, cosa assolutamente incoerente con un’affermazione. In più si osserva l’onnipresente AU 12 e lo sfregamento delle mani, movimento di scarico dello stress emozionale maturato.
Fig. 4 – Min. 51.02.480
“E’ entrato in casa mia…” In questo istante, Rosa Bazzi rievoca il momento immediatamente antecedente all’ipotetico stupro. Si osserva, però, un movimento tanto improvviso quanto particolare della lingua, che si affaccia tra le labbra (Fig. 5). Generalmente, questo movimento può essere messo in atto in maniera inconscia, quando si sta nascondendo qualcosa all’interlocutore. La presenza del piacere della beffa, ovviamente, corrobora tale ipotesi.
Fig. 5 – Min. 51.11.800
“Si è rotto il mio mondo, una cosa a cui tenevo tanto che era personale…era di mio marito!” Rosa Bazzi, scandendo questa frase, muta istantaneamente il suo atteggiamento non verbale (Fig. 6). Si osserva un immediato rilassamento del volto, un sorriso leggero con la testa che viene delicatamente inclinata e nascosta dietro una spalla. Una fenomenologia generalmente utilizzata da alcune donne per “sedurre” l’interlocutore… Inutile dire che questo comportamento risulta essere assolutamente incongruente con il contesto comunicativo.
Fig. 6 – Min. 51.37.280
In conclusione, abbiamo evidenziato durante questa rapida disamina un gran numero di incongruenze tra il piano verbale e quello non verbale di comunicazione. Tutti questi elementi non depongono a favore dell’ipotesi di stupro subito dal soggetto in analisi. Le dichiarazioni risultano essere poco convincenti e in gran parte incoerenti.
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