Sempre più spesso, giovani e meno giovani inviano, ricevono e condividono testi, video e immagini sessualmente esplicite o comunque inerenti alla sessualità. Questo fenomeno, diventato rapidamente una vera e propria moda, è definito Sexting e consiste nello scambio di messaggi sessualmente espliciti e di foto e video a sfondo sessuale, per lo più realizzati con il telefono cellulare; o nella pubblicazione degli stessi attraverso canali come chat, social network, internet e varie applicazioni.
Il termine “Sexting” deriva dall’unione delle parole inglesi “sex” (sesso) e “texting” (inviare testo) ed è stato utilizzato per la prima volta nel 2005 in un articolo sulla rivista australiana Sunday Telegraph Magazine, apparendo poi ufficialmente sul Merriam/Webster’s Collegiate Dictionary nell’agosto del 2012.
Diversi studi hanno dimostrato che tale fenomeno si è ampiamente diffuso negli ultimi anni, specie tra i giovanissimi. In media, in Italia 2 adolescenti su 5 hanno fatto “Sexting” almeno una volta ed il primo messaggio “hot” viene inviato fra gli 11 ed i 14 anni d’età.Di questi, oltre il 40% ha inviato messaggi/foto/video a contenuto sessuale ed il 60% ha ricevuto questo tipo di materiale. Tantissimi anche i ragazzi cui è capitato almeno una volta di ricevere, anche senza volerlo, foto o video con contenuti sessualmente espliciti e/o pornografici da amici, compagni o sconosciuti.
Secondo alcuni studiosi, il Sexting può essere suddiviso in tre differenti tipologie:
- scambio di immagini e testi solamente tra due partner;
- scambio di immagini e testi che non coinvolgono solo i due partner, ma sono condivisi con altri soggetti estranei alla relazione;
- scambio di immagini e testi tra soggetti che non intrattengono nessuna relazione.
Tale fenomeno è reso possibile per lo più dalla pervasività degli strumenti multimediali dei nostri giorni. I telefonini di nuova generazione, infatti, permettono di condividere le foto proprie o altrui con più persone contemporaneamente, attraverso invii multipli, condivisione sui social network e diffusione online.
In ogni caso, da questo tipo di comportamento emerge un eccesso di fiducia da parte dei ragazzi/e che inviano le proprie immagini o video sessualmente espliciti, mostrando così una scarsa consapevolezza che quello stesso materiale ha valore pornografico e, al di là del rapporto tra i soggetti dello scambio, potrebbe essere diffuso in modo inappropriato.
I ragazzi che crescono immersi nelle nuove tecnologie spesso non sono consapevoli che potrebbero perdere le tracce del materiale diffuso in rete ed i contenuti di questi messaggi. Questi ultimi, anche se in origine inviati a persone specifiche, in seguito si possono diffondere in modo incontrollabile e creare seri problemi, sia personali che legali, alla persona ritratta.
Lascia un commento