
Nella mega-crisi che si manifesta negli Stati Uniti a partire dal 2007-2008, quello che più ci preoccupa è il suo carattere globale, che spiega la distruzione di tutte le istituzioni che prima trasformavano le situazioni economiche in elementi di una vita sociale controllata dallo Stato. Altri osservatori, i più numerosi, pensano che si tratti di una grande crisi del capitalismo, non la prima, ma la più grave dopo quella del 1929, di cui nessuno ha dimenticato gli effetti sociali distruttivi.
Altri richiamano, con un tono apocalittico, la terrificante fine del capitalismo, alcuni parlano anche della fine dell’economia di mercato. Ma più il tempo passa, e più l’analisi serena si deve sostituire alle reazioni più spontanee e più catastrofiche.
Tratto dal libro “Dopo la crisi. Una nuova società possibile” di Alain Touraine, 2012.
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