Di Eugenio D’Orio
Il Luminol è una sostanza chimica in grado di rendere visibili tracce ematiche di natura “latente”, ossia invisibili ad occhio nudo. Consiste in una miscela chimica, altamente tossica, che va maneggiata con molta cura per assicurare l’incolumità degli operatori.
Attualmente è utilizzato dai reparti di investigazione scientifica della Polizia e dei Carabinieri sulla scena del crimine, lo si usa in maniera mirata e circoscritta, proprio perché consci delle sue peculiarità, ma anche dei suoi effetti dannosi. E’ molto importante adoperarne una giusta quantità e spruzzare questa direttamente sul luogo che si intende sottoporre ad esame. Infatti, è fondamentale sapere che eccessi della quantità di Luminol su una microtraccia biologica ne possono addirittura causare l’alterazione e conseguentemente la perdita, per un principio di eccessiva diluizione della traccia stessa.
Il Luminol reagisce con il Ferro in stato ionico in generale, si ha una reazione di chemiluminescenza che porta allo sviluppo di un’intensa luce blu, osservabile a pieno solo in condizioni di buio totale. Ciò avviene proprio grazie alla reazione in cui gli ioni di Ferro fungono da catalizzatori ed accelerano i processi di reazione chimica, portando allo sviluppo di luce blu osservabile ad occhio nudo. Nel caso della rivelazione di tracce ematiche, il Ferro in oggetto è presente nell’emoglobina, proteina specifica legata in alte concentrazioni ai globuli rossi.
Successivamente, al fine di documentare l’avvenuta reazione, è dovere degli ufficiali di pubblica sicurezza foto-video documentare l’evento, in maniera tale da assicurare la genuinità delle indagini scientifiche che si stanno eseguendo. Tale reazione di chemiluminescenza dura solo 30 secondi, dunque è opportuno attrezzarsi in modo tale da poter immediatamente registrare e documentare la reazione avvenuta.
Va precisato tuttavia che il Luminol rappresenta un Test Presuntivo, atto al ritrovamento di tracce di presumibile natura ematica. Infatti, da una parte, il Luminol consente di evidenziare tracce latenti ma, dall’altra, bisogna tener ben presente che la reazione che porta come risultato la chemiluminescenza è di per sé aspecifica, in quanto è catalizzatore, in tale reazione, tutto ciò che contenga ioni Ferro.
Ecco perché, anche in seguito di reperto positivo all’esame del Luminol, si dovrà necessariamente procedere con ulteriori test, cosiddetti Test confermativi, i quali saranno molto più specifici del Luminol ed indicheranno chiaramente se la traccia in oggetto è sangue umano o meno.
I più frequenti falsi positivi del Luminol sono appunto la candeggina, la ruggine, il rame, ecc.
Ci si può chiedere come mai si usi ancora il Luminol in fase investigativa, se è stato appurato che i risultati da esso derivati non sono certi e necessitano di ulteriori test confermativi?
Semplice, il Luminol ha la peculiarità di rendere evidenti tracce latenti, la cui natura può definirsi “verosimilmente ematica” se sviluppano una reazione. Per ragioni logistiche ed economicità delle investigazioni, non si possono eseguire test confermativi ovunque, bensì, come previsto dalla legge, vanno effettuati solo su materiale biologico di natura verosimilmente ematica. Il Luminol quindi va a costituire una “conditio sine qua non”, necessaria assolutamente ai diversi step delle indagini di investigazione scientifica.
In assenza di Luminol, un tessuto o altro su cui è presente una traccia ematica latente andrebbe “perso”, in quanto non repertabile perché non visibile ad occhio nudo. La sua peculiarità è proprio questa, evidenziare zone di reperti ove è verosimile che vi siano tracce di natura ematica e, successivamente, proseguire con le indagini mirate su questi. Una caratteristica di basilare importanza, che permette anche un corretto coordinamento del lavoro di indagine scientifica sulla scena criminis.
Riguardo all’uso che ne può essere fatto in aula di tribunale, è opportuno sottolineare quanto prima detto, ossia il Luminol va sempre foto-video documentato, e successivamente la parte risultata “reattiva” al test va sottoposta ai “Test confermativi”. Questa linea guida è importantissima e va seguita con estrema cura, quando si vanno ad indagare tracce latenti. Ai fini del giusto processo, va tutto documentato in modo idoneo e uniforme nonché consequenziale; anche saltare un solo step, in questa fase di lavoro, può compromettere il risultato finale.
Grazie mille! ^_^