Di Cristina Casella
Per Assessment (dal latino “assidere” , ovvero “sedere come un giudice”) in psicologia s’intende la valutazione globale e differenziale del paziente, nell’unicità e complessità psicologica che lo caratterizza, considerando le sue risorse ed i suoi limiti. L’assessment, dunque, costituisce un processo di valutazione e documentazione delle competenze, governato dalla peculiare capacità dello psicologo di comprendere empaticamente lo stato emotivo e il vissuto interiore della persona. L’obiettivo è quello di ricostruirne un profilo a 360° che comprenda aspetti profondi, relazionali e sociali. In questa sorta di collaborazione diagnostica deve stabilirsi un rapporto egualitario e mai autoritario.
All’inizio degli anni ’60, il processo di valutazione veniva presentato come qualcosa di piuttosto semplice: si trattava sostanzialmente di raccogliere dei dati riguardanti fenomeni molto ristretti e dettagliati. Molti dei metodi utilizzati in origine, infatti, rappresentavano l’estensione diretta di alcune procedure sperimentali di laboratorio. Le metodologie più soggettive, come ad esempio resoconti personali e scale di valutazione, venivano rifiutate poiché considerate fonte di distorsione ed inattendibilità.
L’assessment psicologico moderno utilizza metodologie differenziate, dalle osservazioni alle registrazioni psicofisiologiche, ma anche test, colloqui e mini esperimenti. In pratica viene ammesso l’uso di inferenze.
La prassi dell’assessment comporta due fasi:
- Misurazione: in tale contesto si effettuano una serie di test psicodiagnostici standardizzati per raccogliere informazioni necessarie alla seconda fase e per avere un riferimento di partenza con cui confrontare i dati successivamente ottenuti (studi longitudinali).
- Ipotesi: i dati raccolti nella prima fase, assieme ad un’impressione globale che il clinico si fa del paziente, consentono di formulare ipotesi riguardo:
- il sussistere di evidenti relazioni tra i disturbi;
- le situazioni nelle quali cresce la probabilità che il disturbo si manifesti;
- l’origine del disturbo, i processi implicati e i meccanismi che lo governano, tecnicamente l’eziopatogenesi;
- le probabilità di successo delle diverse strategie terapeutiche che si hanno a disposizione; le tecniche e gli strumenti più adeguati a sostenere il trattamento.
Concludendo l’assessment rappresenta un processo dinamico e in continuo divenire. Ciò permette di rivalutare il soggetto a scadenze periodiche, quantificando in seguito i progressi ottenuti ed – eventualmente – modificandone il percorso terapeutico.
L’assessment e la terapia sono dunque processi strettamente correlati, capaci di influenzarsi reciprocamente. Ciò apporta inevitabili ricadute benefiche sulla terapia poiché esiste la possibilità di verificare continuamente il percorso svolto e di modificarlo andando incontro alle esigenze dello specifico caso.
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