
Due computer ed una stampante di proprietà di Filippo Campisi, pompiere in servizio presso il distaccamento aeroportuale di Pisa che figura tra i testimoni nell’ambito dell’indagine sulla scomparsa di Roberta Ragusa, sono stati acquisiti dagli uomini del nucleo investigativo dei carabinieri di Pisa per compiervi accertamenti tecnici.
A consegnare il materiale alla procura è stato proprio il vigile del fuoco, ascoltato come teste quasi due anni dopo il presunto avvistamento della donna, scomparsa dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme la notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012. L’uomo, che ha riferito di aver visto una donna in vestaglia salire su una vecchia Jeep parcheggiata davanti all’abitazione di Roberta Ragusa e Alessandro Logli, ha tentato di restare nell’anonimato e non si è mai presentato spontaneamente agli inquirenti. I militari, infatti, sono arrivati a lui solo grazie ad una segnalazione.
Ai carabinieri, che lo hanno interrogato, ha però detto anche che, nell’aprile del 2013, pochi mesi dopo il presunto avvistamento e quando ormai il caso era diventato di dominio pubblico, scrisse ed inviò ai carabinieri di San Giuliano Terme una lettera anonima recante i dettagli di quell’avvistamento. Gli inquirenti, tuttavia, hanno numerosi dubbi sulla testimonianza dell’uomo caratterizzata da molti punti oscuri. Per questo hanno deciso di cercare la conferma delle affermazioni di Campisi, attraverso l’esame dei dispositivi elettronici.
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