• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Il Giornale
  • Il Team
  • Come evitare Truffe e Raggiri
  • Archivio
  • Galleria
  • Scritto da Voi
  • Contattaci

Scena Criminis

L'Informazione al servizio della Legalità

  • ItalianoItaliano
    • ItalianoItaliano
    • EnglishEnglish
    • EspañolEspañol
  • News & Storia
    • News
    • Criminalità Organizzata
    • Parole Criminali
    • Storia Criminale
    • Violenza di Genere
  • Citazioni, Interviste e Video
    • Citazioni
    • Le Interviste
    • Video
  • Crimine & Arte
    • L’occhio che uccide: Cinema e Crimine
    • Violent Art
    • Ritratti Criminali
    • Consigli Bibliografici
  • Delitti & Biografie Criminali
    • Caserta: Crimini dal Passato
    • Biografie Criminali
    • Istantanee da un Delitto
    • Misteri e Delitti Irrisolti
    • Most Wanted
    • Serial Killer
  • Scienze Forensi
    • Criminalistica
      • Colpo in canna: Fucili e Pistole
    • Criminologia
      • Psicologia
      • Sociologia
    • Diritto
    • Comunicazione Non Verbale
Ti trovi qui: Home / News & Storia / La Leggenda del Kappa, creatura che Rapisce e Mangia i Bambini

La Leggenda del Kappa, creatura che Rapisce e Mangia i Bambini

9 Maggio 2020 da Webmaster Lascia un commento

36Shares

Il Kappa (河童), chiamato anche Kawatarō o Kawako (figlio del fiume),  è uno yōkai ovvero uno spirito della mitologia giapponese che abita laghi, fiumi e stagni. In Giappone si usava far galleggiare i feti dei bambini nati morti lungo i corsi d’acqua e proprio da questa antica tradizione pare sia nata tale figura mitologica. Il nome di questo strano essere potrebbe anche derivare dal termine Capa, utilizzato per indicare la veste dei monaci portoghesi sbarcati nel Paese del Sol Levante nel XVI secolo. Secondo un’altra tesi, invece, pare che in origine il termine indicasse “creature o uomini dei corsi d’acqua”. C’è pure chi sostiene che il Kappa riprenda nelle fattezze i soggetti affetti da Ittiosi Arlecchino, tremenda malattia infantile relativamente comune in Asia, che fino al secolo scorso non lasciava scampo ai neonati. Questo spiegherebbe le caratteristiche scaglie che ne ricoprono il corpo così come il guscio rotto, probabilmente metafora della sacca placentare, e l’aspetto fanciullesco.

Nonostante il suo aspetto sia più simile a quello di una scimmia o di una rana, la maggior parte delle descrizioni dipinge il Kappa come un umanoide delle dimensioni di un bambino. Secondo alcuni la sua faccia avrebbe sembianze gorillesce, secondo altri sarebbe dotato di un becco simile a quello delle tartarughe. Fatto sta che generalmente i disegni mostrano queste creature mitologiche con spessi gusci simili a quelli di una tartaruga e con la pelle scagliosa in colori che vanno dal verde al giallo e al blu. Hanno mani e piedi palmati che li aiutano a nuotare velocemente e una cavità piena d’acqua in cima alla testa circondata da ispidi e corti capelli, che hanno dato nome al taglio okappa atama.

Il Kappa è una creatura dispettosa e maliziosa, usa fare scherzi innocenti come rumorose flatulenze o guardare sotto al kimono delle donne, ma può anche arrivare a rapire bambini o stuprare donne. Proprio i più piccini rappresentano il suo pasto preferito, ma non disdegnano la carne degli adulti: si nutrono delle loro vittime inermi, succhiandone fuori le interiora (il sangue, il fegato, o la “forza vitale”) attraverso l’ano. Ancora oggi, in tutto il Giappone, in prossimità dei corsi d’acqua ci sono avvisi che mettono in guardia dai Kappa e, siccome si dice che abbiano paura del fuoco, alcuni villaggi ogni anno organizzano festival di fuochi d’artificio per spaventarli e tenerli lontani.

Il Kappa trae la sua forza sovrumana dall’acqua contenuta nella boccia a forma di foglia di ninfea che si trova sulla sua testa: se il liquido cade, infatti, lo spirito si indebolisce fino a morire. Per questo i bimbi più testardi vengono incoraggiati a seguire il costume di inchinarsi col pretesto che sia l’unico modo per difendersi da questo demone. Altri narrano che l’acqua che ha sul capo gli permetta di muoversi sulla terraferma quindi, se una persona riesce a ingannarlo facendolo inchinare, la creatura non riesce più a muoversi restando nella posizione dell’inchino fino a quando la boccia-foglia di ninfea non viene riempita di nuovo con l’acqua del fiume o dello stagno dove vive. Se a riempirla nuovamente è un essere umano, il Kappa lo servirà per l’eternità.

Il Kappa è molto curioso ed è in grado di comprendere e parlare il giapponese, per questo può capitare che sfidi chi incontra a batterlo in test di abilità, come lo shōgi (gioco simile agli scacchi molto popolare in Giappone), o in un incontro di sumo. Può anche stringere amicizia con gli uomini in cambio di doni e offerte, specialmente cetrioli, l’unica pietanza che queste strane creature apprezzano più dei bambini. Alle volte i genitori giapponesi scrivono i loro nomi o quelli dei figli sui cetrioli per poi lanciarli nelle acque infestate da questi spiriti e placare la loro fame.

Inoltre, una volta stretta amicizia con un Kappa, si dice che questo esegua diversi compiti come aiutare i contadini ad irrigare i campi. Pare sia anche un grande conoscitore della medicina e che abbia insegnato agli esseri umani come guarire le fratture. Il suo profondo senso del decoro non gli permette di rompere un giuramento, quindi, se si riesce ad obbligare un Kappa a promettere aiuto, non avrà alcuna scelta che mantenere la parola data.

Nello shintoismo viene considerato uno dei tanti Suijin (dei acquatici) e alcuni santuari, detti Jinja, sono dedicati all’adorazione di quei Kappa particolarmente benevoli.

Questi spiriti, propri del folklore giapponese, sono simili ai Nixie inglesi, ai Näkki della Scandinavia, ai Neck della Germania e ai Kelpie scozzesi. In tutte queste culture sono stati utilizzati per spaventare i bambini nei confronti del pericolo di ciò che si nasconde nelle acque profonde. Una variante del Kappa  è lo Hyōsube, interamente coperto di pelo.

Related posts:

ISIS: Al Baghdadi è vivo e si trova in Libia
Roberta Ragusa: le Lettere scritte al marito Antonio Logli
Biblioteca Digitale Mondiale UNESCO: 20mila Documenti da Leggere Gratuitamente
Uccide 21 Gatti, condannato a 16 Anni di Carcere
36Shares

Archiviato in:News & Storia, Storia Criminale

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Primary Sidebar

Effettua una donazione per sostenere le nostre attività

Resta aggiornato in tempo reale

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Loading

Seguici

  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • YouTube

Cerca nel sito

L’uso sicuro e consapevole del Web

Categorie Articoli

Ultimi articoli

Postepay, attenti alla nuova Truffa che prosciuga il Conto

1 Marzo 2023 By Webmaster Lascia un commento

Giuseppe “Pippo” Calò, il boss mafioso Cassiere di Cosa Nostra

15 Febbraio 2023 By Webmaster Lascia un commento

Omicidio “Gigi Bici”, arriva la svolta: caso chiuso

27 Gennaio 2023 By Webmaster Lascia un commento

Info

  • Contatti Commerciali
  • Disclaimer

Tag

aforismi aforismi scena criminis America Armi arresto assassino attenzione blood cadavere carabinieri carcere citazioni condanna crime crimen crime scene criminal criminalità criminalità organizzata criminalìstica crimine criminólogia delitti delitto diritto frasi celebri homicide Italia Italy libri mafia morte omicidio polizia processo psicólogia quotes reato Roma scena criminis scena del crimine serial killer sociologia USA violenza

Footer

Privacy Policy
Cookie Policy

Scena Criminis ha l’obiettivo di riunire – attorno ad una “tavola rotonda” – addetti ai lavori, studiosi, appassionati e semplici curiosi, che vogliano confrontarsi, aggiornarsi e trovare nuovi stimoli.

La Community sulle Scienze Forensi più grande d’Italia che raccoglie news, approfondimenti, curiosità e contributi su Criminologia, Criminalistica, Cronaca nera e Diritto.

Scena Criminis è anche un’Associazione Onlus, attiva in tutta la provincia di Caserta, che ha 3 scopi fondamentali: Difesa della Legalità, Lotta ad ogni forma di violenza ed Educazione alle differenze di genere.

Seguici

  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • YouTube

Instagram

scenacriminis

Ma come si fa?! 🤦 👉 @scenacriminis 👈 Ma come si fa?! 🤦

👉 @scenacriminis 👈
🤣🤣🤣 🤣🤣🤣
Miao! 😱 Seguimi @scenacriminis 🐈‍⬛ Miao! 😱

Seguimi @scenacriminis 🐈‍⬛
L'eroe del giorno... 😆

Segui @scenacriminis 👈
"Si educa con quello che si dice, ancor di più co "Si educa con quello che si dice, ancor di più con quello che si fa, ma molto di più con quello che si è." 

(Paolo Borsellino)
Seguimi @scenacriminis 🤣 Seguimi @scenacriminis 🤣
Sei stato avvelenato 💀 Seguimi @scenacriminis Sei stato avvelenato 💀

Seguimi @scenacriminis 😆
Incredibile! 😱😱😱 Incredibile! 😱😱😱
Polizia brasiliana 🇧🇷 Polizia brasiliana 🇧🇷
Carica altro… Segui su Instagram

Copyright Scena Criminis Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE) n. 849 del 26/04/2016 © 2023 ·

Direttore Responsabile: Gianfrancesco Coppo

Created by BDM | Accedi