È un metodo di esecuzione capitale che consiste nel sospendere per il collo una persona tramite una corda. La stessa era chiamata popolarmente anche forca in quanto i due pali verticali che sostenevano la traversa, dove il boia appendeva il condannato, ricordavano i denti (detti rebbi) dell’omonimo attrezzo agricolo.
Alcuni sostengono che il nome derivi, invece, da una sorta di palo a forma di Y, usato ai tempi di Costantino come sostituto della croce, alla cui biforcazione veniva posto il condannato che moriva così per soffocamento. Questa era solo la parte superiore della struttura che era detta patibolo.
In un primo tempo, al condannato era posta una robusta corda al collo con un nodo scorsoio detto cappio; l’apertura di una botola sotto i piedi provocava la sospensione della vittima che ne causava la rottura delle ossa del collo e l’asfissia. Di conseguenza in breve sopraggiungeva la morte, oltre all’estroflessione dei bulbi oculari e della lingua.
L’impiccagione venne eseguita per la prima volta in Inghilterra, nel 1214 d.C., quando il figlio di un nobile fu impiccato per pirateria. Nel Medioevo, un’altra forma di impiccagione consisteva nel legare un cappio al collo del condannato e gettarlo giù da una grande altezza (le mura di un castello, un dirupo, ecc.).
A volte, quando il condannato era troppo pesante, non veniva impiccato a causa del fatto che la testa poteva letteralmente staccarsi. Vi sono quattro modi per impiccare una persona.
SHORT DROP
Il metodo short drop consiste nel provocare lo strangolamento della persona a causa della corda che si stringe al collo. Prima del 1850, era il metodo più utilizzato. Il condannato poteva semplicemente essere lasciato penzolare da una scala che veniva ritirata oppure issato su uno sgabello che veniva poi tolto in maniera tale da impedire che l’impiccato toccasse terra. La morte non sempre sopraggiunge per asfissia, ma spesso il condannato muore per bradicardia riflessa che porta ad arresto cardiaco (morte inibitoria riflessa), causata da uno stiramento del nervo vago (che passa nel collo nel foro giugulare). Questo spiega il perché molti suicidi riescano ad impiccarsi nonostante l’appoggio dei piedi (impiccagioni a stipiti della porta) o la posizione orizzontale (alla sponda del letto).
IMPICCAGIONE PER SOSPENSIONE
Simile al long drop, questo metodo prevede però che la corda sia alzata, per esempio con una gru (come in Iran), tale da sollevare il condannato.
STANDARD DROP
Lo standard drop prevede, calcolando con il sistema imperiale britannico, una corda più breve di una misura dai 4 ai 6 piedi (ossia da 1,2 a 1,8 metri). Questo sistema, introdotto nel diciannovesimo secolo in tutto l’Impero britannico, è considerato un miglioramento dello “short drop”: causa, infatti, la rottura del collo e quindi l’immediata paralisi e immobilizzazione (e probabile perdita di coscienza) dell’impiccato. Furono così impiccati i condannati del processo di Norimberga.
LONG DROP
Questo metodo fu introdotto nel 1878 da William Marwood come metodo scientifico più avanzato dello standard drop. Invece di far cadere tutti dalla stessa distanza, la persona veniva impiccata a seconda del suo peso, tale da provocare l’immediata rottura del collo, senza il rischio di decapitazione.
Prima del 1892, la caduta era lunga dai 4 ai 10 piedi, ossia da 1 a 3 metri, ed era calcolata in modo da applicare una forza di 1.260 libbre (5.600 newton, ovvero di 573 chilogrammi-forza). In tal modo, l’impiccato si sarebbe fratturato la seconda, la terza, la quarta e la quinta vertebra cervicale. In ogni caso, tale forza risultava in taluni casi eccessiva, portando quindi a delle decapitazioni, come nel famoso caso di Tom “Black Jack” Ketchum, in Nuovo Messico, nel 1901.
Dal 1892 al 1913, la corda fu accorciata per scongiurare il rischio di decapitazioni. Dopo il 1913, altri fattori vennero inoltre presi in considerazione e la forza ridotta a 1.000 libbre (4.400 newton, ovvero 450 chilogrammi-forza). Un ulteriore caso di decapitazione, nel 1930, spinse lo Stato dell’Arizona a sostituire la corda col gas, ritenendolo più umano.
Nel 2007, Barzan Ibrahim al-Tikriti, fratellastro di Saddam Hussein, venne erroneamente decapitato con l’impiccagione. L’impiccagione è largamente utilizzata nelle pratiche suicide, dove esiste una variante detta alla Condé, nella quale la posizione delle gambe, distese in avanti, permette il raggiungimento del risultato anche da una postazione bassa
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