
L’immigrazione clandestina consiste nell’ingresso o nel soggiorno di cittadini stranieri, in violazione delle leggi di immigrazione vigenti nel paese di destinazione.
Gli immigrati sono di solito mossi dalla ricerca di condizioni di vita migliori, spesso le nazioni di provenienza sono povere oppure in quei paesi non vengono rispettati i diritti civili. In quest’ultimo caso, potrebbero avere diritto ad ottenere lo status di rifugiati richiedenti asilo.
L’immigrazione illegale, così come quella regolare, è un fenomeno di cui sono oggetto generalmente i paesi più ricchi, seguendo rotte e modalità di trasporto tra le più svariate.
Sono clandestini gli stranieri entrati in Italia senza regolare visto di ingresso, mentre si definiscono irregolari gli stranieri che hanno perduto i requisiti necessari per la permanenza sul territorio nazionale, di cui erano però in possesso all’ingresso in Italia
I clandestini, secondo la legge italiana, devono essere respinti alla frontiera o espulsi. Gli stranieri irregolari vanno espulsi o accompagnati alla frontiera.
Non possono essere espulsi immediatamente se:
- occorre prestare loro soccorso;
- occorre compiere accertamenti sulla loro identità o nazionalità;
- occorre preparare i documenti per il viaggio;
- non è disponibile un mezzo di trasporto idoneo;
- devono essere trattenuti, previo provvedimento del questore convalidato dal magistrato, presso appositi centri di permanenza temporanea e assistenza per il tempo strettamente necessario per la loro identificazione ed espulsione.
Il Ministro dell’Interno adotta i provvedimenti che occorrono per l’esecuzione dell’espulsione e per la realizzazione di interventi assistenziali.
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