
Ai sensi del’art. 629 del Codice Penale, l’estorsione è il reato commesso da chi, con violenza o minaccia, costringe qualcuno a fare o a non fare qualcosa per trarre per sé o altri un ingiusto profitto con altrui danno.
Si tratta di un reato comune, poiché può essere commesso da chiunque, e plurioffensivo poiché, pur essendo classificato tra i delitti contro il patrimonio, lede altresì l’interesse personale all’autodeterminazione e all’integrità fisica del soggetto passivo.
È una tipica attività spesso utilizzata dalle organizzazioni criminali (soprattutto le organizzazioni di tipo mafioso) a cui si ricorre per acquisire capitali ingenti, ma soprattutto per controllare il territorio.
È prevista la reclusione da 5 a 10 anni e la multa da 516 a 2.065 euro. Se l’estorsione è aggravata, cioè è commessa in più persone, o con armi, o da persone che appartengono ad un’associazione di tipo mafioso o anche in casa o sui mezzi pubblici o nei confronti di persone che abbiano ad esempio appena riscosso la pensione o appena prelevato dal bancomat, le pene possono anche arrivare a venti anni di reclusione (il minimo è sei anni) e ad euro 3.098 di multa (il minimo passa a 1.032).
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