Nel 1981 il boss camorrista Raffaele Cutolo affidò a Pino Iannelli e Alessandro Fusco il compito di fondare in Puglia un’organizzazione di diretta emanazione della Nuova Camorra Organizzata, che prese il nome di Nuova camorra pugliese (Società foggiana). Tale associazione si sviluppò soprattutto nel foggiano, sfruttando la vicinanza territoriale e dei contatti preesistenti tra esponenti della malavita locale e i camorristi campani.
Come risposta al tentativo di Cutolo di espandersi in Capitanata, la ‘Ndrangheta diede vita alla Sacra Corona Unita, associazione malavitosa di stampo mafioso formata da esponenti locali. Tale organizzazione criminale pare sia nata la notte di Natale del 1981, ma altre fonti danno come data di fondazione il 1º maggio 1983, allorquando il mesagnese Giuseppe Rogoli detto Pino, già affiliato al clan della ‘ndrangheta Bellocco di Rosarno, chiesto e ottenuto il permesso al capobastone Umberto Bellocco, fondò la prima ‘ndrina pugliese all’interno del carcere di Trani, dove era detenuto. Il braccio destro di Rogoli fu Antonio Antonica, grande amico e primo affiliato di Rogoli nonché personaggio di spicco della malavita mesagnese.
Nel 1987 Rogoli affidò a Oronzo Romano e Giovanni Dalena la costituzione di un’altra ‘ndrina nel sud barese chiamata La Rosa, sempre con il consenso della ‘ndrangheta. L’attività di gestione degli enormi flussi di denaro derivanti dalle attività illecite fu affidata a Nicola Murgia, che per questo motivo fu soprannominato “il cassiere” dalla Direzione Investigativa Antimafia.
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