Di Cristina Casella
Sono trascorsi ormai sei anni dall’omicidio della piccola Sarah Scazzi.
Il 26 agosto del 2010, infatti, si apriva una delle pagine più brutte e discusse della cronaca nostrana. Una vicenda, quella accaduta ad Avetrana, che continua a far parlare di sé, alimentando le spaccature all’interno dell’opinione pubblica.
Le due donne di casa Misseri – Cosima e Sabrina – sono state condannate in primo grado all’ergastolo. Pena, questa, confermata anche al grado successivo. La sentenza è stata pronunciata un anno fa, precisamente il 27 luglio del 2015.
Ad oggi, però, non si conoscono le motivazioni dei giudici della Corte d’Assise d’Appello di Taranto. Il nostro ordinamento giuridico prevede che le motivazioni vengano rese note entro 90 giorni dall’emissione della sentenza. Imbarazzante e vergognoso, dunque, è il ritardo nella deposizione.
Franco Coppi, l’avvocato di Sabrina Misseri, ha definito tale accadimento come “una grave violazione dei diritti della difesa”. La causa dell’allungamento dei tempi è stata giustificata con la nomina di Susanna De Felice – giudice relatore nel processo di Appello – come membro della commissione d’esame per il concorso in magistratura. I fatti hanno quindi costretto la Corte d’Assise a chiedere una proroga di 360 giorni per la pubblicazione delle motivazioni. Il ministro della Giustizia ha disposto un’ispezione affinché venga chiarito questo letargo involontario. Ad oggi, neppure una riga a spiegare i due ergastoli.
Dobbiamo ricordare che l’articolo 303 del Codice di Procedura Penale sancisce che la custodia cautelare non deve superare i sei anni. In assenza di una condanna definitiva, trascorsi i termini, l’imputato deve lasciare il carcere.
Per quanto concerne Sabrina Misseri, i tempi di custodia scadranno il prossimo 15 ottobre. La giovane, infatti, venne arrestata nell’autunno del 2010. Diversa la situazione per Cosima Serrano, sottoposta a misura restrittiva nel 2011. Per lei c’è tempo sino al prossimo 26 maggio.
Che cosa accadrà, a questo punto? Sabrina lascerà il carcere?
Con grande probabilità, la Corte d’Assise d’Appello chiederà che i 360 giorni di proroga vengano acclusi ai sei di carcere. Così facendo verrebbe scongiurato un eventuale ritorno a casa di Sabrina Misseri.
Lascia un commento