
Sono trascorsi ormai 10 anni dalla scomparsa delle gemelline Alessia e Livia Schepp. Le due bimbe, di soli sei anni, vennero rapite dal padre – Matthias Schepp – per poi sparire nel nulla. L’uomo, in un folle e insensato viaggio iniziato da Saint-Sulpice in Svizzera, terminò la sua corsa nei pressi della stazione di Cerignola, gettandosi sotto un convoglio in transito.
Il complicato incastro di spostamenti, che vide Schepp partire in auto alla volta di Marsiglia per poi imbarcarsi assieme alle due bimbe su un traghetto diretto in Corsica, non riesce ancora a trovare una spiegazione logica. L’unico dato certo, a distanza di tutto questo tempo, è la volontà di vendetta nei confronti della ex moglie, Irina Lucidi. La donna, dopo diversi tentativi di riconciliazione, supportati da qualche seduta di terapia di coppia, prese la decisione definitiva di separarsi da Schepp. Troppe le manie del’uomo sfociate presto in ossessioni. Ossessioni che, negli anni, diventarono vere e proprie imposizioni.
Le due piccole trascorsero l’ultimo fine settimana di quel gennaio 2011 assieme al padre, come da accordi. La madre sarebbe dovuta andare a riprenderle domenica sera, ma Schepp le telefonò dicendole di non preoccuparsi: Alessia e Livia si stavano divertendo molto, quindi avrebbero dormito da lui anche quella sera e l’indomani le avrebbe accompagnate a scuola. Dalle 14.30 di quella domenica si persero definitivamente le tracce dell’uomo e delle due bimbe. Un vicino di casa, che era andato a bussare alla loro porta nel primo pomeriggio, riferì agli inquirenti che nella villetta non c’era nessuno.
Di quel viaggio senza ritorno rimane la cronologia recuperata dai frammenti del navigatore dell’auto di Schepp. L’uomo, infatti, si è suicidato lanciandosi sotto un treno in corsa alla stazione di Cerignola. Alessia e Livia, probabilmente, sono state uccise dal padre e forse gettate in mare durante il viaggio in traghetto verso la Corsica. I loro corpicini, però, non sono mai stati recuperati.
Di seguito la cronistoria dell’ultimo viaggio dell’ingegnere Schepp e delle piccole Alessia e Livia:
- Ore 15.50 di domenica 30 gennaio 2011: il cellulare dell’uomo aggancia la cella di un paese a 5 km da Saint-Sulpice, Morges.
- Ore 18.04: l’auto di Schepp è al confine con la Francia. La distanza che separa il confine da Saint-Sulpice è di soli 45 km, di conseguenza è difficile capire cosa abbiano fatto l’uomo e le bambine nelle due ore precedenti.
- Verso le 18.21, all’altezza di Annecy, Schepp risponde ad un SMS della moglie, dicendole che l’indomani avrebbe provveduto lui stesso ad accompagnare le bambine a scuola.
- Alle 19.38 l’auto di Schepp si trova a Lione. Anche in questo caso le incongruenze appaiono evidenti, in quanto l’uomo avrebbe impiegato più di un’ora per percorrere 50 km. Da questo momento in poi, il suo telefono cellulare si spegnerà. Un testimone avrebbe riferito di aver visto il padre e le bambine nei pressi dell’aeroporto cittadino.
Nell’arco temporale di quella domenica, Irina Lucidi, per assicurarsi che le piccole stessero bene, decise di recarsi a casa di Schepp, senza trovare nessuno. Allarmata, dunque, avvertì la polizia che, dopo aver fatto irruzione, perquisì la villetta. In un cassetto chiuso a chiave, gli uomini della polizia trovarono il testamento di Schepp, redatto qualche giorno prima. Alcune frasi fecero subito ipotizzare il peggio.
Il folle viaggio continua così:
- 6.30 del primo febbraio: Schepp sbarca al porto di Propiano. Una testimonianza, risultata poi non attendibile, avrebbe riferito della presenza di una donna bionda oltre all’uomo e alle bambine.
- In serata, Schepp viene avvistato a Bastia, nel nord della Corsica. Delle bambine nessuna traccia.
- Da Bastia, Matthias Schepp si imbarca verso Tolone.
- Il 2 febbraio si dirige verso l’Italia attraversando la Costa Azzurra. La sua automobile viene fotografata all’ingresso di Ventimiglia.
- Il 3 febbraio fa tappa a Vietri sul Mare, pranza in un ristorante da solo.
- Da Vietri sul Mare l’uomo procede in direzione di Cerignola. Parcheggia l’automobile, lascia il cellulare sul cruscotto ma porta con sé il navigatore satellitare. Quella sera deciderà di farla finita gettandosi sotto un treno ad alta velocità.
Tanti i punti oscuri sull’intera vicenda, a partire dalla destinazione di questo viaggio. Ancora oggi non è dato sapere che fine abbiano fatto Alessia e Livia Schepp. Le ricerche, durante questi anni, non hanno dato alcuna risposta. C’è chi ha ipotizzato che le due bimbe fossero state portate in Canada con l’ausilio di documenti falsi, ma sin’ora non vi è stato nessun riscontro a conferma di tale teoria.
Alessia e Livia, oggi, avrebbero 16 anni.
Si,mi ricordo bene l’istoria con le due bimbe sparite.L’instinto mi ha detto che non ci sono più in vita.Sono stata colpita da un dolore atroce per tanti anni,