Commessa di pasticceria, 31 anni, di origini friulane, Caterina Fort è la colpevole della Strage di via San Gregorio, a Milano. La sera del 29 Novembre 1946, entra in casa dell’amante Giuseppe Ricciardi, che si trova a Prato per lavoro, ed uccide senza pietà alcuna, con una spranga di ferro, sua moglie Franca Pappalardo ed i tre figli: Giovanni (sette anni), Giuseppina (cinque anni) ed il piccolo Antonio, di soli sette mesi.
L’efferato assassinio ha come unico movente la gelosia. Le indagini vengono affidate al commissario Mario Nardone, che con questo caso sarebbe diventato famoso per intuito e capacità investigative. La vicenda giudiziaria si infittisce a causa delle diverse versioni del delitto date dalla Fort.
Tra affermazioni e ritrattazioni, ad un certo punto emerge la figura di un complice, Giuseppe Zappulla, 47 anni, siciliano. Caterina Fort lo accusa di aver ucciso i tre bambini e di aver inferto il colpo finale alla Pappalardo. Ma, dopo 20 mesi di carcere, l’imputato viene prosciolto così come il Ricciardi, per il quale si era ipotizzato il ruolo di mandante.
Il 9 Aprile 1952 la Belva di via San Gregorio, viene condannata all’ergastolo, pena confermata in Cassazione. Nel 1975, dopo aver chiesto ed ottenuto il perdono della famiglia Pappalardo, le viene concessa la grazia dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone. Muore d’infarto a Firenze nel 1988.
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