
Tra la fine degli Anni ’80 e l’inizio dei ’90, River Phoenix si impose come uno degli attori più promettenti della sua generazione, tanto da essere inserito da John Willis nella lista dei 12 migliori talenti emergenti del cinema nel 1986.
La notte tra il 30 e 31 ottobre 1993 River si trovava al Viper Room, locale di proprietà dell’amico Johnny Depp, dove era stato invitato a suonare al party di Halloween. Oltre al proprietario, nel locale c’erano la sorella Rain e il fratello Joaquin; l’amico Dick Rude e la fidanzata Samantha Mathis; il bassista e il chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, Flea e John Frusciante; il cantante dei Butthole Surfers, Gibby Hynes; quello degli Stone Sour, Corey Taylor; e gli attori Christina Applegate e Leonardo Di Caprio, tutti amici di Phoenix da tempo. River era appena tornato a Los Angeles per trascorrere qualche giorno di riposo insieme ad amici e familiari, prima di ritornare nello Utah per concludere le riprese del suo ultimo film.
Quasi irriconoscibile a causa dei capelli tagliati corti e tinti di nero per il suo ruolo in Dark Blood, indossava una maglietta, pantaloni e scarpe Converse. Iperattivo e pallido, l’attore sudava copiosamente e aveva l’aria di un pugile suonato. All’improvviso andò in bagno con alcuni spacciatori, uno dei quali gli offrì una dose di una potente eroina chiamata “Persian Brown”. Phoenix, che aveva già consumato una grande quantità di droga prima di arrivare al locale, cominciò a sentirsi male, vomitando in preda a forti tremori.
Preoccupato per le sue condizioni John Frusciante gli diede tre valium, ma l’attore svenne poco dopo essere tornato al tavolo e, una volta ripresa conoscenza, cominciò a lamentare difficoltà respiratorie. Per questo chiese di essere scortato fuori dal locale a prendere aria: appena la fidanzata e il fratello lo accompagnarono fuori, verso l’una di notte, l’attore collassò a terra sbattendo la faccia sul pavimento, vittima della prima delle cinque crisi epilettiche che lo colpirono.
Dopo circa 8 minuti di sofferenza dovuta alle convulsioni, Joaquin decise di chiamare il 911: quando arrivò la prima ambulanza, l’attore era già morto sul marciapiede in Sunset Boulevard, sotto il tendone all’ingresso del Viper Room, tra lo stupore generale. La corsa al Cedars-Sinai Medical Center, insieme a Flea, fu vana così come i numerosi tentativi di rianimazione, compreso l’inserimento di un pacemaker. Ormai non c’era più nulla da fare, l’attore fu dichiarato morto dal dottor Paul Silka all’1:51.
Sul corpo dell’attore non furono trovati segni di aghi, furono rinvenute abrasioni sulle mani e una contusione a uno stinco per via della caduta. Nel suo sangue l’autopsia rilevò enormi quantità di eroina e cocaina sotto forma di Speedball, cannabis, valium, efedrina, e un anti-influenzale da banco, ma il medico legale non fu in grado di stabilire con esattezza quale droga l’avesse ucciso. La giovane star di Hollywood fu cremata il 4 Novembre 1993 e le sue ceneri disperse nel ranch di famiglia a Micanophy in Florida.
Alcuni dei suoi amici contestarono quella che ad oggi resta la versione ufficiale sulla morte dell’attore, sostenendo che durante la serata fosse stata disciolta della droga nella bevanda di River a sua insaputa. Secondo altri, sarebbe stato proprio Johnny Depp a cedere la dose letale di droga a River, ma lui ha sempre negato aggiungendo che non avrebbe mai potuto fare del male ad uno dei suoi amici più cari.
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