Intervista di Michela Donvito
Uno degli equivoci più comuni è quello di pensare che Criminologia e Criminalistica siano la stessa cosa. Non è così, si tratta di due discipline ben distinte.
Affinché sia chiara questa sostanziale differenza, ho intervistato uno dei massimi esperti italiani del settore, il Professore Vincenzo Maria Mastronardi, Direttore del Master di II Livello in Scienze Criminologico Forensi presso l’Università di Roma “La Sapienza” ed autore di oltre 260 pubblicazioni e 26 libri su Criminologia e Psicopatologia Forense.
D. Prof. Mastronardi, qual è la differenza tra Criminologia e Criminalistica?
R. La Criminologia è una scienza che si occupa dello studio del reato in funzione dell’autore e della vittima. Inquadra la devianza in generale, quindi il soggetto deviante, il fenomeno sociale, la prevenzione e la repressione del fenomeno stesso. Si occupa del reo e il mezzo utilizzato per commettere il reato, nonché le reazioni sociali alle condotte criminali. Secondo Bandini 1991: “…la Criminologia si è sviluppata utilizzando i metodi di ricerca delle altre scienze dell’uomo, specie della psicologia, della psichiatria, della sociologia e del diritto, ma anche dell’endocrinologia, dell’economia, della storia, della psicanalisi, della genetica, della scienza politica, con una varietà di approcci che dimostra come non esista una scienza dell’uomo che non possa fornire un contributo allo studio del crimine”. Ferrando Mantovani, nel 1979, ha definito la Criminalistica come “quella particolare tecnica dell’investigazione criminale che studia il complesso dei mezzi, suggeriti dalle varie scienze, per l’accertamento del reato e la scoperta dell’autore ed alla quale appartiene una massa di nozioni di medicina legale, di dattiloscopia, di antropometria, di balistica giudiziaria, di grafometria, di tossicologia forense…..!”
Il corpo interdisciplinare rappresentato dalla Criminalistica, è il seguente: Balistica, Biologia, Chimica e Chimica tossicologica, Dattiloscopia, Diritto (Procedura penale, Diritto penale e Leggi speciali), Esplosivistica (esplosivi ed infiammabili), Fisica, Fonica, Geologia, Grafologia (indagini grafiche), Informatica (criminalità informatica e scienza informatica), Medicina legale, Residui da sparo, Statistica, Videofotografia ed altre.
D. Cosa si intende per Scienze forensi?
R. Le Scienze Forensi sono quelle discipline che antepongono il sapere giuridico ad ogni ragionamento criminologico.
D. Che cos’è il Criminal Profiling e chi se ne occupa?
R. Il “Profiling” costituisce il procedimento di costruzione di quell’insieme di correlati valutativi specifici desunti dall’osservazione della scena del crimine, relativi alla tipologia dell’ipotetico soggetto che potrebbe aver commesso un delitto. Il “Profilo” pertanto costituirebbe il risultato del lavoro del “profiling” e risulta indispensabile nonché vantaggioso in quei crimini inesplicabili, apparentemente immotivati, spesso caratterizzati da comportamenti sadici quali lo stupro commesso da sconosciuti, seguito o meno da omicidio, l’abuso sessuale nei confronti di bambini, l’omicidio seriale nelle sue diverse tipologie, ripetuti episodi di piromania, lo stupro seriale, i furti in banca, molestie sessuali persistenti accompagnate da minacce e da porno-telefonate minacciose, lo stalking, la pedofilia via internet, gli atti terroristici.
D. Può dirci quali sono le figure professionali che operano sulla Scena del Crimine?
R. Forze dell’Ordine ed i loro tecnici, il magistrato, il medico legale, il difensore della famiglia della vittima e/o delle altre parti civili con i loro rispettivi consulenti, ivi inclusi i medici legali ed i criminologi a seconda della loro specifica preparazione di base.
Condividiamo con il Col. Dei C.C. Salvino Paternò, docente di Criminalistica, che rispetto al passato la scena del crimine è alquanto “affollata”. Infatti, in base alle nuove indagini difensive, non è più di “proprietà” esclusiva della Polizia Giudiziaria e del Pubblico Ministero. Oggi, anche gli investigatori privati ed i consulenti tecnici della difesa possono accedere all’area dove si è consumato il delitto e anche loro – con specifiche limitazioni – possono ispezionarla, senza però in alcun modo modificarla. Sulla scena del delitto, intervengono in primis gli agenti di polizia della territoriale. Non avendo una specifica preparazione professionale, essi si devono limitare a congelare l’area del delitto limitando al massimo gli inquinamenti.
Successivamente, intervengono gli addetti ai RILIEVI (atti ricognitivi tesi ad individuare e fissare le tracce) ed ai REPERTAMENTI (atti consistenti nel prelevamento, conservazione e trasmissione delle tracce agli organi di laboratorio). Se si tratta di un evento omicidiario, interviene anche il medico legale che esegue una prima ispezione cadaverica.
Infine, intervengono gli addetti ai laboratori di polizia scientifica che analizzano le tracce rilevate e repertate sulla scena del crimine, svolgendo gli ACCERTAMENTI (atti valutativi consistenti nel rendere certo un fatto, un evento una circostanza, o renderlo ipotetico tramite l’elaborazione tecnico scientifica).
In definitiva: mentre la Criminalistica risponde alla domanda sul “come” o sul “dove” è stato commesso un delitto, la Criminologia risponde alla domanda sul “chi” ha commesso un delitto.
D. Il Criminologo interviene fisicamente sulla scena del crimine?
R. Il Criminologo rientrerebbe in quelle figure che il Codice di Procedura Penale definisce con il termine: CONSULENTE TECNICO. Sia il Pubblico Ministero, che l’avvocato difensore (in base alle nuove disposizioni di legge sulle indagini difensive) può subito far intervenire sulla scena del crimine il proprio consulente tecnico.
Per l’accusa, tale disposizione è contenuta nell’art. 259 c.p.p. (Il PM quando procede ad accertamenti e rilievi per cui sono necessarie specifiche competenze tecniche, può nominare ed avvalersi di consulenti tecnici). Per la difesa, tale disposizione è contenuta nella Legge 397 del 7.12.2000 (il consulente tecnico della difesa può accedere sulla scena del crimine per eseguire specifici rilievi tecnici).
D. Nell’ambito del suo Master di Scienze Criminologiche e Psicopatologico-Forensi quali sono le materie che affronta? Che tipo di figura professionale si forma?
R. Dall’Omicidiologia ai Serial Killer e Mass Murder, Vittimologia, Violenza sui minori, Maltrattamento intrafamiliare (maltrattamento ai minori, figlicidio, uxoricidio, parenticidio), Criminalità in internet, Pedofilia; Satanismo, Tecniche di comunicazione individuale e di massa, Psicopatologia sessuale forense, Diritto Penitenziario; Mobbing, Stalking con Tecniche di Investigazione e di Sopralluogo, Profiling e Scena del crimine,Tecniche di interrogatorio e Colloquio, Tossicologia forense, Tecniche di negoziazione in caso di presa di ostaggi ed Unità di gestione delle crisi, Gestione delle emergenze, Balistica.
La Consulenza Peritale Forense: il CTU ed il CTP, Strutturazione della consulenza peritale, Capacità di intendere e di volere ed Imputabilità, Circonvenzione di Incapace; Grafologia, Danno psicologico e biologico, Diagnostica clinico forense, Comunicazione verbale e non verbale, Uso ed abuso di sostanze stupefacenti, Simulazione e Dissimulazione. Criminalità Internazionale, Criminalità ed Immigrazione; Strategie delle emergenze, Tecniche di investigazione e di Sopralluogo, Security Management, Nozioni di Intelligence, Scienze della Sicurezza Internazionale, Valutazione della minaccia della globalizzazione del crimine,Terrorismo.
D. A chi è rivolto?
R. Il Master è rivolto a soggetti in possesso di Lauree Specialistiche/Magistrali quali: Biologia, Comunicazione Multimediale e Giornalismo, Giurisprudenza e Scienze Giuridiche, Scienze Giuridiche Teoria e Tecniche della Normazione e dell’Informazione giuridica, Medicina e Chirurgia; Psicologia, Sociologia e Ricerca Sociale, Scienze dell’Educazione degli Adulti e della Formazione continua, Scienze Pedagogiche, Scienze Cognitive, Scienze della Politica, Scienze della Difesa e della Sicurezza, Metodologie informatiche per le discipline umanistiche, Ingegneria informatica ecc.
D. Lei è anche Direttore del Corso di Grafologia Clinica e Forense, di cosa si occupa nello specifico un Grafologo ed in quali dei due rami opera?
R. Opera essenzialmente in ambito criminalistico, se si tratta di repertare eventuali tracce grafologiche o falsi grafici; in ambito criminologico, se c’è da studiare un profilo di personalità. Si occupa peraltro dell’Orientamento scolastico/professionale e selezione del personale (per Diplomati e Laureati); Grafologia clinico-valutativa (per i Laureati in
Medicina con Specializzazione in Psichiatria, oppure Psicoterapeuti o Lauree in Psicologia); Grafologia forense (per Diplomati e Laureati in Medicina, psicologia e Giurisprudenza); Grafologia dell’età evolutiva, della coppia e della famiglia (per laureati in Medicina, Psicologia, Scienze dell’Educazione, Scienze della Formazione e Giurisprudenza).
D. Quali consigli darebbe ai giovani che sognano di entrare in questo settore, così tanto affascinante, ma pieno di offerte formative talvolta ingannevoli?
R. Di parlare con più Allievi che hanno già avuto modo di frequentare il singolo Master onde evitare false percezioni o superficiali valutazioni. E’ solo l’esperienza personale che rappresenta un buon biglietto da visita per ogni Master e per ogni buona ed oculata scelta decisionale.
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