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La Triade dei Fenomeni Tanatologici Consecutivi e la Diagnosi di Epoca della Morte

1 Febbraio 2015 da admin Leave a Comment

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A cura di Gianfrancesco Coppo e Giuseppe Merola






Il giudizio in merito all’epoca della morte si fonda essenzialmente sull’osservazione e la valutazione della Triade dei Fenomeni Tanatologici Consecutivi:

  • Raffreddamento Cadaverico (Algor Mortis)
  • Rigidità Cadaverica (Rigor Mortis)
  • Ipostasi (Livor Mortis)

Per la definizione del Post Mortem Interval (PMI), vengono presi in considerazione anche i fenomeni tanatologici trasformativi quali:

  • Putrefazione
  • Mummificazione
  • Macerazione
  • Saponificazione
  • Corificazione

La valutazione cronologica è orientativa, a causa della necessità di prendere in considerazione l’interazione dei singoli fattori analizzati (anche qui i valori cronologici variano nell’ambito della letteratura internazionale) con un gran numero di variabili interne ed esterne.

Per quanto concerne l’Algor Mortis, generalmente si osserverà un abbassamento della temperatura di circa 1/2 C° all’ora, per le prime 4 ore successive al decesso. Nelle seguenti 6-10 ore, la temperatura diminuirà di circa 1 C° all’ora. In seguito, saranno apprezzabili delle perdite termiche corrispondenti a frazioni di grado, fino al raggiungimento dell’equilibrio termico tra cadavere e temperatura ambientale.

Nell’ambito del Rigor Mortis, mediamente la rigidità cadaverica tenderà a comparire entro le 4 ore dal decesso, per completarsi con progressione cranio-caudale entro le successive 8 ore. La rigidità si intensificherà fino alla quarantottesima ora dalla morte, per risolversi completamente oltre la settantaduesima ora.

Le macchie ipostatiche caratterizzanti il Livor Mortis compariranno, entro 3 ore dal decesso, con un colorito rosso-vinoso.

A questo punto, possiamo prendere in esame 3 fasi fondamentali:

  1. Nella fase della migrabilità (10-12 ore dalla morte), le macchie ipostatiche possono scomparire o attenuarsi semplicemente, spostando il cadavere.
  2. Nella fase di fissità relativa (fino 48-72 ore dal decesso), le ipostasi possono attenuarsi o scomparire, manipolando energicamente il corpo.
  3. La fase di fissità assoluta (oltre le 48-72 ore dal decesso) è caratterizzata dall’impossibilità di modificare la morfologia delle macchie, anche in seguito allo spostamento o alla manipolazione del cadavere.
© Riproduzione riservata

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