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Svolta nelle indagini sull’omicidio di Gianluca Monni, diciannovenne di Orune (Nuoro), ucciso l’8 Maggio 2015 mentre attendeva il pullman per andare a scuola, e sulla scomparsa di Stefano Masala, 28 anni, di Nule (Sassari) sparito nel nulla il giorno prima.
All’alba, i carabinieri hanno effettuato diverse perquisizioni e arrestato Paolo Enrico Pinna, 18 anni, di Nule (Sassari), all’epoca dei fatti minorenne, e suo cugino , Alberto Cubeddu, 21 anni, di Ozieri (Sassari). L’accusa è di omicidio volontario e occultamento di cadavere. In manette anche Antonio Zappareddu, venticinquenne di Pattada (Sassari), accusato di detenzione di armi.
Per gli inquirenti non ci sarebbero dubbi, la scomparsa di Stefano Masala sarebbe strettamente collegata all’omicidio di Gianluca Monni. L’Opel Corsa grigia di Stefano, scomparso la sera prima, risulta immortalata dalle telecamere presenti a Orune proprio la mattina del delitto. Secondo la Procura di Nuoro, l’auto del giovane sarebbe stata usata dagli assassini dello studente che in seguito l’hanno bruciata. Stefano Masala sarebbe stato ucciso per impedirgli di parlare e raccontare i fatti.
All’operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Nuoro, coordinata dalla Procura di Nuoro, hanno partecipato anche i carabinieri del Comando provinciale di Sassari, del Ros, del Ris di Cagliari e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna. Proprio oggi si svolgeranno i funerali di Carmela Dore, 59 anni, madre di Stefano Masala, deceduta a causa di un male incurabile. La donna non ha retto al dolore della scomparsa del figlio, non ha mai smesso di sperare che facesse ritorno a casa.
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