8,695 total views, 1 views today
Di Cristina Casella
Ca’ Raffaello, piccola frazione di Badia Tedalda, in provincia di Arezzo. È il primo maggio del 2014: Guerrina, una casalinga 50enne, scompare misteriosamente dopo essersi allontanata da casa. La donna, in occasione della giornata festiva, pranza dai suoceri. Intorno alle 14:20 rientra presso la sua abitazione per poi decidere di uscire nuovamente a fare una passeggiata. Da allora verrà letteralmente inghiottita nel nulla. Alcuni testimoni giurano di averla incontrata per strada pochi minuti dopo, ma i familiari attenderanno invano il suo ritorno. È ormai sera quando il marito della donna decide di presentare denuncia di scomparsa. L’ipotesi prospettata dai Carabinieri, però, è quella di un allontanamento volontario. Nessuna ricerca parte nell’immediatezza. La macchina investigativa verrà messa in moto soltanto tre mesi più tardi.
Inutili i tentativi di contattare Guerrina: il suo telefono rimane spento per due giorni. Il 3 maggio, improvvisamente, torna a dare cenni di vita. Due sms, infatti, giungono rispettivamente ad un imprenditore di Ca’ Raffaello e a un prete nigeriano che vive a Roma. “Vado via con il moroso marocchino, torno tra dieci giorni a prendere Lorenzo”, avrebbe scritto la donna. Guerrina, però, non conosceva padre Hokeke, destinatario del messaggio. Ed è proprio in questa circostanza che compare la figura ambigua di padre Graziano. È lui ad aver conosciuto Hokeke qualche mese prima a Perugia. Spieghiamo, dunque, chi è padre Graziano. Gratien Alabi, 45 anni, esercita come sacerdote nella parrocchia del paese. Conosce molto bene Guerrina e la sua famiglia, tanto da trascorrere parecchio tempo con loro. Non solo. Offre un lavoro da autista al marito della donna, disoccupato, consentendogli di racimolare qualche soldo. Aiuta persino Lorenzo, il figlio disabile della coppia, ad imparare a suonare. Una persona altruista, insomma, specchio dell’abito che indossa. I rapporti con il frate sono davvero stretti, tanto che Guerrina ha più volte manifestato la volontà di andare a dormire in canonica. Anche il 30 aprile 2014, giorno precedente alla scomparsa, padre Graziano è a casa Piscaglia a bere una birra.
L’assidua frequentazione tra il prete congolese e Guerrina è fonte di pettegolezzi a Ca’ Raffaello. Le voci di una relazione amorosa tra i due sono insistenti. Si parla addirittura di una presunta gravidanza. La donna, da sempre in forte sovrappeso e in evidente stato di trascuratezza, negli ultimi tempi tiene molto di più al suo aspetto. Fa del moto per dimagrire, si trucca, veste bene. Un palese cambiamento, accolto con piacere dai familiari, ma del tutto anomalo. Prima di sparire Guerrina avrebbe raccontato ad una parrocchiana di essere follemente innamorata di padre Graziano.
Per lui sarebbe stata disposta a lasciare la famiglia. Una rivelazione così scottante da aver spinto l’amica confidente a denunciare il tutto alla curia vescovile di Arezzo.
Ben presto le voci di paese troveranno fondamento: a seguito di un’analisi dei tabulati telefonici gli inquirenti scoprono un fitto scambio di messaggi tra Guerrina e il padre congolese. Circa 4000 i contatti intercorsi tra i due, gli ultimi risalenti proprio al giorno della scomparsa. È per tale motivo che, ad aprile, il religioso verrà arrestato con l’accusa di omicidio ed occultamento di cadavere. Gratien avrebbe ucciso la donna per evitare uno scandalo. “Sono incinta, è tuo”. Impossibile, questa la risposta dell’uomo all’affermazione convinta della Piscaglia. Sino poi arrivare all’ultimo sms, proprio il giorno della sparizione: “Sto venendo in canonica, cucino il coniglio e poi facciamo l’amore”. Il frate sembrerebbe acconsentire: “Vieni, la porta della canonica è aperta”. Da quel momento si perdono definitivamente le tracce della donna.
Che fine ha fatto Guerrina Piscaglia? È Arrivata in canonica? Se sì, che cosa le è successo?
Ad oggi questa sparizione rimane un vero e proprio mistero. Con molta probabilità la scomparsa di Guerrina è da ricercare nel rapporto sentimentale instauratosi con padre Graziano. Una storia vissuta in maniera diametralmente opposta: pura ossessione per lei, incubo senza via d’uscita per lui. La minaccia di uno scandalo imminente, sommata all’incapacità di gestire una donna completamente assuefatta da questa relazione, rappresenta un possibile movente. L’annuncio di una gravidanza potrebbe aver innescato una reazione violenta del frate. La sua condotta morale, tra l’altro, qualche perplessità la incute. Le indagini hanno accertato che l’uomo soleva intrattenersi con prostitute, pagandole con pochi spicci o con ricariche telefoniche. Sul suo computer è stato anche rinvenuto materiale pornografico. Questi indizi non fanno di lui un assassino, ma ne mettono in dubbio l’operato.
Nell’aprile del 2015 il caso sembra essere vicino ad una svolta. Un sensitivo segnala la presenza delle ossa di Guerrina nel piccolo cimitero di Sestino: “Cercate le ossa in una botola, sono lì” avrebbe detto il medium. Viene così effettuato un sopralluogo da parte dei militari di Badia Tedalda. All’interno di una nicchia, effettivamente, vengono ritrovate delle ossa. In un primo momento le caratteristiche dei resti lasciano pensare che si tratti proprio di Guerrina. L’altezza e la corporatura coincidono con quelle della donna. Saranno le analisi dei RIS a rivelare che lo scheletro – in realtà – appartiene ad un uomo la cui identità rimane tutt’oggi sconosciuta. Nulla di fatto, dunque.
Padre Graziano attualmente sta scontando la pena di 25 anni per l’omicidio di Guerrina Piscaglia. L’uomo continua a proclamarsi innocente, nonostante la condanna nei tre gradi di giudizio.
Lascia un commento